Il padiglione sulle dune – Robert Louis Stevenson

duneC’è un uomo errabondo che nel suo felice ed appagato vagare approda ai piedi di una grande abitazione vicino al mare. Assomiglia ad un padiglione, grande e pieno di finestre, su più piani. Lui ha montato la sua tenda sulla spiaggia e di notte si accorge di strani movimenti. Arriva qualcuno, qualcuno che lui conosce da molti anni e con cui i rapporti si sono drammaticamente deteriorati. Per una donna, per soldi? Ma non arriva da solo, c’è una strana ed assortita comitiva con lui. Sembra che scappino da qualcosa, da qualcuno e dai loro movimenti, dalla concitazione delle voci è chiaro che abbiano fretta, anzi, no, non fretta, ma una agghiacciante, tremenda, fatale paura… François Villon, il poeta francese, si trova dentro una casa a comporre una ballata. Con lui un gruppo di uomini dall’aria poco raccomandabile gioca a carte ad un tavolo messo in disparte. Gli animi si scaldano. Forse qualcuno bara e tra lo scatto dell’apertura di un coltello ed un fiotto di sangue che si spande sul pavimento il passo è breve. Il morto sta con gli occhi al soffitto mentre tutti se la danno a gambe, non prima di aver requisito la sua borsa coi denari. Villon si ritrova solo, spaventato, con la figura del cadavere insanguinato davanti agli occhi. Scappa e non sa da chi, si nasconde nei vicoli bui, affannato e sudato nella notte fredda, cerca di sfuggire alla vista dei gendarmi e si ritrova a bussare come un forsennato ad una porta. Ad aprirgli è un vecchio. Non fa domande, non chiede nulla. Lo invita ad entrare, senza sapere chi si stia mettendo dentro casa…Continua a leggere la recensione su Mangialibri

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